Sacrestia Parrocchiale

La nuova Sacrestia nella nostra chiesa Parrocchiale è stata inaugurata il 28 dicembre 2011 con una celebrazione eucaristica, presieduta da Mons. Nunnari e concelebrata dal Parroco Mons. Costantino e dal viceparroco don Saji.

L’ubicazione e la sistemazione della sacrestia sono elementi tutt’altro che secondari nell’articolazione dell’edificio–chiesa. Esse infatti riguardano il tema dello spazio liturgico: lo spazio naturale ha il suo ordine – dice R. Guardini teologo e liturgista molto caro tra l’altro a Benedetto XVI – e così anche lo spazio liturgico, che ci immette nel soprannaturale ha anch’esso il suo ordine, l’ordine che si radica nel mistero divino. Anche se la sacrestia non ha espressamente valore liturgico, essa è un locale strettamente collegato alla liturgia sia fisicamente sia concettualmente.

Sacrestia (da secretarium, sacrarium) è il locale annesso alla chiesa in cui si custodiscono gli oggetti sacri (vasi, libri, paramenti) e dove i celebranti indossano le vesti liturgiche così la definisce l’Ordinamento Messale Romano. Secondo la tradizione, le grandi cattedrali o le chiese particolarmente significative hanno avuto sempre una sacrestia con un arredamento artistico ricco.


La sacrestia è divisa al meglio in due stanze, come avviene adesso, dopo i lavori di restauro promossi dal Parroco Mons. Costantino, anche nella nostra sacrestia: uno spogliatoio per il clero e gli accoliti e una sacrestia operativa funzionale alla liturgia e per le esigenze di conservazione.

La sacrestia è dotata di un moderno e capiente armadio che misura otto metri e cinquanta di lunghezza per tre metri di altezza, dall’ottima fattura artigianale, realizzato in castagno massello dall’ebanista Demetrio Lia. L’ampia sacrestia è stata arricchita da due quadri in olio che rappresentano il Battesimo e la deposizione di Gesù e sopra la porta principale da un bassorilievo che racconta cinque momenti della vita del Cristo, tutte opere dell’artista Nino Zucco, da un antico medaglione in peltro raffigurante la Madonna del Soccorso, e da un’ampia vetrata con simboli liturgici in vetrofusione.