Volontari Casa Accoglienza
Il gruppo Volontari Casa Accoglienza è formato da circa 40 volontari che mettono disposizione il loro tempo e le loro energie a servizio dell'altro
Come operatori ci rendiamo soprattutto portatori di un sorriso e facciamo nostro il motto che dice: “Non camminare davanti a me, potrei non seguirti. Non camminare dietro me, non saprei dove condurti. Cammina al mio fianco e saremo amici.”
Ma soprattutto ci sforziamo di vedere, nel viso di chi soffre, il volto di Cristo che ci domanda amore e comprensione.
Facciamo nostre le parole di Gesù: “Avevo fame e mi avete dato da mangiare, avevo sete e mi avete dato da bere, ero malato e siete venuti a visitarmi, ero nudo e mi avete vestito, ero forestiero e mi avete ospitato”.
Non ci siamo fermati nemmeno in questo tempo particolare di pandemia, dove, come spesso, a pagarne le spese più dure sono i più deboli.
Adeguatamente equipaggiati continuiamo a dispensare la colazione ed il pranzo ai nostri amici.
Glielo consegniamo in sacchetti da consumare fuori e da soli, un piccolo sacrificio temporaneo pur di non morire di fame! Le famiglie si presentano puntualmente a ritirare tutti i giorni la spesa. E quelle in difficoltà continuano ad essere raggiunte a domicilio. Non si possono ritirare e distribuire indumenti e nemmeno giocattoli.
Mentre tutto il mondo si ferma, il nostro servizio continua incessantemente. All’improvviso parecchie persone (precari, irregolari) sono private della loro unica fonte di sostentamento, in preda alla disperazione trovano una piccola speranza proprio nel nostro conforto rassicurante. A fronte di un forte aumento di richieste d’aiuto, per la prima volta , questo nuovo nemico riesce ad assottigliare il nostro numeroso e consolidato gruppo. Le nostre forze più preziose, i volontari anziani, che da decenni svolgono il loro servizio ininterrottamente, sono costretti ad allontanarsi per non rischiare di contagiarsi e di conseguenza contagiare familiari con salute precaria, difendendosi a malincuore dietro le proprie mura domestiche. Mentre, pur di proteggerli, i volontari più giovani hanno subito moltiplicato le proprie ore di servizio.
In questo contesto non è più possibile donare un sorriso di speranza o di compassione, perchè nascosto da una mascherina; non è più possibile trasmettere il calore umano di una carezza, perchè soffocato da un guanto in lattice; non è più possibile prendere in braccio un bambino e magari consolarlo con un giocattolo, abbracciare un anziano o un ammalato, perchè la distanza fisica è diventata prioritaria. Ma è possibile condividere l’amore di Dio con gesti concreti e parole autentiche, prima scontati, e adesso rivestiti di un grande valore esistenziale.
Alcuni ci definiscono eroi, altri persone speciali, altri ancora dei santi... Noi pensiamo di essere semplicemente gli “ albergatori della locanda”, dove il Buon Samaritano porta il malcapitato trovato ferito e abbandonato sulla strada che da Gerusalemme conduceva a Gerico.
Ha compassione di lui e lo lascia all’albergatore perché se ne prenda cura fino al suo ritorno, promettendo una ricompensa. Ecco Gesù porta da noi tutti i malcapitati feriti ed abbandonati , perché ce ne prendiamo cura fino al suo ritorno e la ricompensa in cui speriamo è la Vita Eterna. ...”Maestro, che devo fare per ereditare la vita eterna?”. Gesù gli disse: “Che cosa sta scritto nella Legge? Che cosa vi leggi?”. Costui rispose: “Amerai il Signore Dio tuo con tutto il tuo cuore, con tutta la tua anima, con tutta la tua forza e con tutta la tua mente e il prossimo tuo come te stesso”. E Gesù: “Hai risposto bene; fa questo e vivrai”
I volontari di Casa Accoglienza